Yoga: Saggio di Psicologia Orientale by Annie Besant

Yoga: Saggio di Psicologia Orientale by Annie Besant

autore:Annie Besant [Besant, Annie]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Health & Fitness, Yoga, Body; Mind & Spirit, Inspiration & Personal Growth, Religion, Theosophy
ISBN: 9788863652512
Google: L0JoAwAAQBAJ
editore: Anima Srl
pubblicato: 2014-02-19T04:57:54+00:00


AL SÉ PER MEZZO DEL NON-SÉ

Passiamo ora a dire della ricerca del Sé per mezzo del Non-Sé. Questa è la via dello scienziato, dell'uomo che si serve del Manas concreto e attivo per spiegarsi scientificamente l'universo: egli deve trovare il reale tra l'irreale, l'eterno tra il mutevole, il Sé entro la diversità delle forme. Come può farlo? Con lo studio attento e rigoroso di ogni forma mutevole in cui il Sé si è velato. Con lo studio del Non-Sé intorno a lui ed in lui, col comprendere la sua propria natura, con l'analizzare per capire, con lo studiare la natura negli altri non meno che in sé stesso, con l'imparare a conoscere sé stesso e ad acquistare conoscenza degli altri: lentamente, gradatamente, passo a passo, di piano in piano, egli deve salire, rigettando, una dopo l'altra, le forme della materia nelle quali non trovi il Sé che cerca. Quando apprende a conquistare il piano fisico, egli si serve dei sensi più acuti per comprendere e finalmente per respingere. Egli dice: "Questo non è il mio Sé. Questo panorama variabile, queste oscurità, queste continue trasformazioni, sono ovviamente l'antitesi dell'eternità, della lucidezza, della stabilità del Sé; queste cose non possono essere il mio Sé". E così le rigetta costantemente. Trascendendo il piano fisico, si porta al piano astrale, ed usandovi i sensi astrali più fini, studia quest'altro mondo, e trova che anche questo è mutevole e non manifesta l'immutabilità del Sé. Conquistato e rigettato il mondo astrale, si trasporta al piano mentale, e anche qui studia le forme sempre mutevoli di quel mondo manasico, le respinge ancora una volta, trovando che "queste non sono il Sé". Salendo sempre più in alto, sempre seguendo la via delle forme, passa dal piano mentale al buddhico, dove il Sé comincia a mostrare la sua radiosità e la sua bellezza nell'unione manifestata. Così, studiando la diversità, raggiunge il concetto dell'unità, ed è condotto all'intendimento dell'Uno. La realizzazione del Sé gli viene dallo studio del Non-Sé, per separazione del Non-Sé dal Sé. Così egli fa, con le cognizioni e con l'esperienza, ciò che l'altro fa col pensiero puro e colla fede. In questa via i così detti siddhi sono necessari; precisamente come non si può studiare il mondo fisico senza i sensi fisici, non si può studiare il mondo astrale senza i sensi astrali, né il mondo mentale senza i sensi mentali. Perciò, scegliete con calma la vostra meta, quindi esaminate i vostri mezzi, e non vi troverete imbarazzati sul metodo da adottare, sulla via da seguire.

Vediamo dunque che vi sono due metodi, e che questi devono esser tenuti separati nel pensiero. Lungo la linea del pensiero puro - la linea metafisica - si può raggiungere il Sé. Così pure lungo la linea dell'osservazione scientifica e dell'esperimento - la linea fisica, nel più ampio significato del termine fisico - si può raggiungere il Sé. Ambedue sono vie dello Yoga; ambedue sono incluse nelle direttive che si possono leggere ne I Sútra di Patanjali. Quelle direttive non sembreranno più contraddittorie tra di loro, appena i due metodi saranno separati nel pensiero.



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